Tra leggenda e storia
La Leggenda
Fin dall'antichità Isola delle Femmine ha esercitato un fascino intenso e particolare sulla fantasia popolare tanto che attorno ad essa sono fiorite numerose leggende. Le più note hanno come sfondo la torre che si erge sull'isolotto e che da sempre è stata vista e considerata come prigione isolata per sole donne.
In essa, per esempio, è ambientata la storia della
bella
principessa catturata nel Mediterraneo dai pirati
saraceni
mentre con altri pellegrini dalla Terra Santa faceva ritorno al suo
paese del Nord Europa. Tenuta prigioniera nella torre senza alcuna speranza di riscatto perché promessa in dono ad un potente
sceicco, tutti gli sforzi per liberarla fallirono inesorabilmente. E quando
anche l'ultimo tentativo ad opera di un prode guerriero
appartenente all'Ordine dei Cavalieri di Malta non ebbe migliore sorte, la bella principessa, perduta
ogni speranza di libertà, una sera di agosto si tolse la vita gettandosi nelle
calde acque del mare. Il suo corpo non venne mai più ritrovato. A
testimonianza di questa triste storia si racconta che ogni anno, nel mese di
agosto, la notte di San
Lorenzo, le acque antistanti l'isolotto si tingono di azzurro-violaceo mentre tante lacrime
di stelle cadono giù dal cielo. Piangono la bionda principessa che giace laggiù, in
fondo al mare, imprigionata dalle verdi alghe del grande scoglio.
E nella torre è pure ambientata la storia ugualmente drammatica di Lucia, una bella fanciulla promessa ad un giovane del luogo e rapita da un prepotente signore di un paese vicino. Segregata nella torre, anch'essa preferì lasciarsi morire piuttosto che cedere alle lusinghe. Si dice che nelle notti di tempesta il suo lamento risuoni struggente tra le mura ormai diroccate della sua prigione.
E si favoleggia, inoltre, di non si sa che femmine di malcostume rinchiuse, in epoca imprecisata, dentro la torre ed ivi lasciate morire di fame.
E' molto probabile che un pò il nome dell'isola ma soprattutto la costante presenza turca o saracena nell'area abbiano esaltato la fantasia degli isolani e dato origine a molte delle leggende di cui riferiremo ancora più avanti. Se si considera, infatti, che proprio di fronte al paese, a circa 50 Km, sorge la solitaria isola di Ustica, che nel Medioevo venne usata a lungo dai corsari saraceni come base per le loro violente incursioni, è facile immaginare in quale terrore vivesse allora la gente lungo le coste. Da quì il fiorire di quell'altra più nota leggenda delle tredici fanciulle turche accusate ingiustamente di essersi macchiate di gravi colpe ed abbandonate dai propri congiunti su una nave, lasciate alla deriva e naufragate sull' isolotto ove costruirono la torre e vi si stabilirono. Ad esse, in particolare, sarebbe legata l'origine del nome di "Isola delle Femmine". Più tardi, ricongiuntesi con i loro parenti, si sarebbero trasferite sulla terraferma ove fondarono un nuovo villaggio che continuarono a chiamare con lo stesso nome distinguendola con la dizione: "di terra".