Arte

       Anche gli Angeli hanno un sesso?       

       Nessun dubbio: gli angeli non hanno sesso. La conclusione sancita dal Concilio di Trento (1545-1563), dopo gli interminabili e proverbiali dibattiti degli scolastici (filosofi e teologi cristiani del Medioevo), trova d'accordo anche l'abate benedettino dell'Abbazia di San Martino delle Scale presso Palermo che, opponendosi alla versione "unisex" di due angeli rappresentati in jeans nell'affresco gigantesco che occupa tutta la volta della sala capitolare, li ha fatti rivestire dai tradizionali panneggi.  

      Chiamato nella Chiesa San Rocco a Capaci, lo stesso pittore, Manlio Manvati di Pozzuoli, esegue tre grandi affreschi di particolare bellezza e di suggestiva attualità nelle pareti del presbiterio.

      Una "Pentecoste" vede posare gli Apostoli con la Madonna per i quali tutti i modelli sono stati scelti dal vivo tessuto sociale di Capaci. Ecco Simeone, un funzionario del Comune di Palermo; Giacomo, capitano medico del Distretto Militare; Bartolomeo è lo stesso sindaco di Capaci; Andrea, un operaio; Pietro è don Giuseppe Ragusa, il parroco; Filippo, il Vice Sindaco; Taddeo, un impresario locale; Giovanni, un ragazzo jugoslavo; Giacomo, un operaio; Matteo, un pubblicista del Giornale di Sicilia; Mattìa, il commendator Di Prima, pensionato; Tommaso, un operaio. Fra gli apostoli Maria è una ex Miss Sicilia.

      In quest'opera il maestro si avvale dei soli mezzi pittorici, senza forzature letterarie, e si esprime con i colori giallo e rosso con tocchi di viola, rosa e azzurro che, sapientemente mescolati ad ombre chiaroscurali, imprimono vita e virilità alle cose traendone una grande forza trascendentale protesa alla ricerca dell'essenza individuale dei personaggi.

      Un secondo affresco rappresenta "La Pietà" che ricopre una grande parete di circa 40 mq.: la Madonna è suor Paola, una monaca benedettina del Monastero di San Martino delle Scale; Giovanni, un funzionario delle poste; l'angelo di sinistra è Marthina, una turista tedesca bionda e sottile; quello di destra Rosalba, una siciliana bruna che frequenta l'Accademia delle Belle Arti di Palermo. I due bellissimi angeli raffigurati in ginocchio ai lati del tabernacolo indossano maglietta e blue jeans (rispettivamente gonna e pantalone): una interpretazione rivoluzionaria del quesito millenario sul sesso degli angeli, una rivincita sull'incredulità suscitata dall'artista nell'esperienza palermitana e salutata con la stessa intensità di colori che si aprono variamente in un paesaggio molto esteso. Angeli in jeans unisex, ma "modelle" al femminile. Nulla è lasciato alla fantasia, nemmeno le ali che sembrano far parte del particolare aspetto somatologico, un pò neutro, assunto dai due personaggi veri.

       Ad un frettoloso osservatore sembrerebbe che il pittore, superando le conclusioni del Concilio di Trento che aveva sancito la neutralità sessuale degli angeli, abbia voluto dar loro anche un sesso: quello femminile. Gli angeli, raffigurati con le mani giunte in preghiera e grandi ali sulle spalle, sono: uno biondo, con i capelli lunghi, e l'altro bruno, con la chioma raccolta sulla nuca. Non due figure immaginarie, ma la rappresentazione di due belle ragazze in carne ed ossa. Del resto che male c'è se dopo l'angelo nero, l'angelo azzurro, gli angeli con la pistola, vengono fuori anche gli angeli di sesso femminile, in jeans? 

      Voglia di pubblicità, gusto per la stravaganza, provocazione irrispettosa? Nulla di tutto questo. <Il Concilio di Trento>, spiega l'artista sicuro del fatto suo, <ha stabilito che angeli, cherubini e serafini non hanno sesso. E i jeans sono l'abbigliamento unisex per eccellenza>. E don Giuseppe Ragusa, parroco della Chiesa San Rocco, in una intervista, a sua volta rincara la dose: "I jeans sono un indumento attuale e anche nelle rappresentazioni sacre va privilegiata la contemporaneità dei costumi: non si tratta di un abito dissacrante". Dopo qualche perplessità ed un pò di trambusto iniziali, i fedeli di San Rocco hanno finito con l' affezionarsi ai due angeli in versione moderna ai lati dell'altare che nel frattempo sono diventati l'attrazione principale del paese.   

      Nel terzo affresco,"L'Annunciazione", modelli e protagonisti dell'ardito pennello del Manvati sono un giovane biondo, operaio, che rappresenta la figura dell'Angelo dal lungo velo svolazzante, e Maria, la ragazza di un bar, che veste i panni della Madonna. In esso i colori pastello sono riversati a piene mani arricchendo l'opera di momenti forti e significativi mentre la scritta dorata "Ave gratia plena" sottoesposta rivela il momento profondamente umano in cui lo Spirito Santo sotto forma di colomba discende su di Lei.